Il polo industriale siderurgico, nato nella seconda metà dell’Ottocento, ha profondamente mutato la conformazione economica, sociale e culturale della città, in particolar modo dal secondo dopoguerra. In particolare l’area è diventata destinazione di cospicui fenomeni migratori sia interni che dall’estero: dapprima questi riguardavano principalmente il personale dell’industria, ma dagli anni ’80 e ’90 del Novecento sono arrivate ondate di profughi che hanno portato anche alla creazione di Centri di Accoglienza.
A causa dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, c’è inoltre stata un’ulteriore ondata migratoria dall’aprile del 2022 di alunni di provenienza ucraina.
Per tali motivazioni il nostro territorio rientra infatti nelle “Aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l’emarginazione scolastica” individuate dal CCNL Comparto scuola 2006/2009. Questo si traduce in un’utenza scolastica estremamente eterogenea ed equamente distribuita tra i vari plessi, che richiede un’offerta formativa flessibile e attenta alla multiculturalità.
All’emergenza migratoria si unisce un’emergenza di tipo economico-sociale: il settore siderurgico, che come abbiamo detto è stato per anni il leader dell’economia di tutto il territorio della Val di Cornia, vive ormai da anni una terribile crisi, alla quale si sommano gli effetti della crisi economica nazionale.
L’istituzione della famiglia risente molto di questi cambiamenti, in primo luogo perché molte di esse sono vittime della crisi occupazionale e non hanno le risorse economiche per sostenere i costi che la società impone in maniera adeguata anche per quanto riguarda la spesa educativa. Ne consegue anche una crisi demografica notevole. Inoltre, i ruoli parentali sono più sfumati e creano una maggiore insicurezza nei bambini e nei ragazzi, che già hanno vissuto notevoli cambiamenti nei ritmi e nello stile di vita anche a causa dell’emergenza pandemica globale di pochi anni fa. Ne sono emerse nuove criticità con tendenze esasperate sia all’isolamento che al protagonismo, che portano a difficoltà nella socialità e nella percezione della distinzione tra reale ed immaginario.
In un tale quadro, la presenza dell’Istituto Comprensivo 1 deve essere attenta e sollecita, rivolta costantemente all’obiettivo di garantire una formazione solida e completa, in grado di contrastare le diseguaglianze sociali di partenza, al fine di garantire la piena espressione e realizzazione della persona umana per ciascuna alunna e ciascun alunno.